«Termidoro», un’avventura nel cuore della Rivoluzione

UN ROMANZO DI VIAGGIO NEL TEMPO

termidoro-franco-ricciardielloEsce oggi giovedì 27 ottobre nella collana Odissea della casa editrice Delos Digital, un mio romanzo di fantascienza inedito. Non è la prima volta che metto il tema del viaggio nel tempo al centro di una storia, e non ho mai fatto mistero della mia predilezione per questo sottogenere. La science-fiction ha avuto origine dai romanzi di Verne e H.G.Wells, dunque dal primo contatto con gli extraterrestri, dai viaggi spaziali, dalle visioni del futuro tecnologico, dai viaggi nel tempo.

Due possono essere i centri di interesse nel sottogenere letterario “viaggi nel tempo”: le speculazioni intorno ai paradossi logici (di recente, ottimo esempio è quello di La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger), oppure il pretesto per “viaggiare nella Storia”. È evidente che quello che da sempre mi interessa è il secondo.

Continua a leggere

«Bibliodiversità»: il libro non è l’oggetto che lo contiene

Meglio il libro di carta o digitale? Tutti e due!

Alberto Odone e Franco Ricciardiello

Alberto Odone e Franco Ricciardiello

Sabato 5 novembre alla Libreria dell’Arca di Vercelli, io Alberto Odone e io faremo una presentazione collettiva di quattro romanzi brevi pubblicati nel 2016 dalla stessa casa editrice, Delos Books. La particolarità è che si tratta di eBook, libri elettronici per i quali non esiste corrispondente versione a stampa — e non accade tutti i giorni che l’eBook entri in libreria.

I due gialli di Alberto Odone sono L’uomo col basco del Che, indagine su un delitto avvenuto a Milano nel corso dello sgombero di un centro sociale, della serie del commissario Scholl, e Prestige, thriller storico ambientato sulla East Coast negli anni Venti, un delitto durante una seduta spiritica in un ambiente chiuso.

I due romanzi brevi di fantascienza del sottoscritto sono La scala d’oro, anche qui una serie di delitti in un mondo parallelo, tra le studentesse di un’esclusiva università dedicata all’istruzione di ragazze provenienti da tutto il mondo, e Fronte interno, avventura in un remoto futuro in cui la sovrappopolazione costringe l’umanità a vivere in città a forma di immense piramidi.

Continua a leggere

Continuum Hopper, Fantascienza e Arte

«CONTINUUM HOPPER»: RACCONTI FANTASTICI SULL’ARTE.

continuum-hopperOggi, sabato 15 ottobre, partecipo a Milano in occasione di Stranimondi alla presentazione di Continuum Hopper, antologia uscita nel mese di settembre presso le Edizioni Della Vigna: una raccolta di racconti (tredici autori italiani e due americani) incentrati sul rapporto tra arte visiva e letteratura; tra questi un mio inedito scritto per l’occasione, Città di porcellana, storia di un docente universitario che si è sempre espresso a favore della superiorità dell’arte astratta su quella figurativa. “L’affermazione di uno statuto dell’Arte autonomo dalla rappresentazione della realtà è un’invenzione occidentale”, è la massima che lo guida nell’insegnamento e nell’attività critica.

Due avvenimenti tuttavia sopraggiungono a sconvolgere questa sua posizione dogmatica: prima l’emozione involontaria provata dalla visione di un dipinto del giapponese Hokusai, poi le opere esposte in un vernissage organizzato dalla moglie, gallerista di professione. Il castello delle sue convinzioni crolla rovinosamente di fronte all’abisso dell’inconscio, trascinandolo in una serie di avvenimenti inspiegabili, come se avesse acquisito la sensibilità di vedere oltre il velo squarciato dell’esperienza sensoriale: una sordomuta che recita endecasillabi di Dante Alighieri, sogni di sconvolgente realismo in cui vola su una città immensa e sconosciuta, una giovane pittrice che si sveste nuda per dipingere. Per trovare risposta alla febbre che lo travolge, dovrà prendere un aereo e volare fino al cuore dell’Asia.

Continua a leggere

Metropoli di porcellana

LA CINA PROFONDA CHE EMERGE DALLE NEBBIE DEL PASSATO. La recente pubblicazione del mio racconto intitolato Città di porcellana nell’antologia delle Ed. Della Vigna dedicata aciqikou - yao xuzhang Fantascienza e Arte mi offre la possibilità di scrivere della metropoli in cui ho ambientato la narrazione, una delle città più popolose del mondo.

Chóngqìng è una realtà urbana cresciuta a dismisura dopo la seconda guerra mondiale. Durante la guerra è stata sede del governo nazionalista cinese, fuggito da Nanking caduta nelle mani degli invasori giapponesi. Il nucleo storico di Chongqing è una penisola che sorge alla confluenza tra i fiumi Chang Jiang e Jialing, anche se il centro abitato si è dilatato a dismisura in tutte le direzioni, come una macchia d’olio urbanizzata. Ecco un frammento della descrizione della città tratto dal racconto:

Centri commerciali fantastici punteggiavano la superficie ondulata delle colline, stretti tra foreste di palazzi. Incredibili anelli di tangenziale a sei corsie per ogni senso di marcia circondavano la sterminata conurbazione di fabbriche, centrali elettriche, quartieri d’abitazione, lunghi viali con file di gelsi antichi sotto i quali si riparavano bancarelle di cibo di strada. Tubi trasparenti della metropolitana aerea correvano dalla periferia al centro, dove si aggrovigliavano con le strade sopraelevate in nodi giganteschi. Continua a leggere

Il Nobel del Desiderio

L’ACCADEMIA DI SVEZIA HA SCELTO BOB DYLAN

dylan-giovaneLasciatemi dire che sono non soltanto contento, ma entusiasta per l’assegnazione del Nobel per la letteratura a Bob Dylan. Certo, rimango sempre in attesa per Murakami Haruki l’anno prossimo, se non addirittura per Thomas Pynchon; ma Dylan ha un posto speciale nell’immaginario, nella cultura, e da oggi anche nella storia della letteratura. Oggi, appena letta la notizia, ho messo sul piatto il vinile di Desire — possiedo anche la versione CD, ma quanto mi mancano le copertine 30×30 dei long-playings… Senza contare che a differenza del CD la busta interna riporta una lunga poesia di Allen Ginsberg (che si autodefinisce «condirettore della Jack Kerouac School per Poeti Disincarnati») contenente le note dell’album, o forse sono le note redatte da Ginsberg in forma di poesia.

La prima volta che ho sentito parlare di Desire (pubblicato a fine 1975) fu durante una gita scolastica, nella primavera 1976; ero uno studente delle superiori, piuttosto monotono in quanto a preferenze musicali, decisamente appiattito sulla musica italiana — ma a casa mia non c’era alcuna educazione musicale, inoltre eravamo tutti stonati, per cui mi muovevo da autodidatta. Sapevo leggere la musica, questo sì, perché l’insegnante delle medie me l’aveva inculcata. Una compagna di scuola aveva portato questa audiocassetta per il lettore dell’autobus, in copertina c’era un tizio che non avevo mai visto né sentito nominare, con un cappello bianco a larga tesa, un foulard al collo e il risvolto di pelliccia del cappotto, che decisamente non mi ispirava. Non ricordo se nel corso della gita verso il Lago di Garda abbiamo ascoltato anche quella cassetta.

Continua a leggere

In morte di Wagner

UN «RACCONTO DI MUSICA» DEDICATO ALL’ULTIMO ROMANTICO TEDESCO.

racconti-di-musicaSi può descrivere la vita di Richard Wagner come una linea curva, una parabola il cui debutto nella maturità avviene sulle barricate di Dresda, dove fabbrica granate insieme agli anarchici di Michail Bakúnin, attraversa il movimento nazionalista völkisch e l’antisemitismo, e termina sulle rive di Canal Grande. Tra questi due estremi c’è tutto, davvero tutto: la grande riforma del teatro musicale, i colossali festival musicali in Germania, l’accordo dissonante di Tristan und Isolde, la svolta reazionaria che permetterà le manipolazioni politiche del nazionalsocialismo, l’amore con la figlia di Liszt e l’amore per Venezia, testimoniato da sei soggiorni lagunari in venticinque anni, perché Wagner sostiene che solo qui riesce a recuperare le energie.

Wagner torna a Venezia l’ultima volta nel settembre 1882, e affitta per famiglia e domestici il mezzanino di ca’ Vendramin-Calergi, su Canal Grande. Trascorre ore nel giardino del palazzo; esce in gondola con il Ganasseta, il suo bepi preferito, al secolo Luigi Trevisan; fa lunghe passeggiate in città insieme a Daniela von Bülow, figlia di prima letto della moglie Cosima, che terminano con un bicchiere di cognac in piazza San Marco, al caffè Lavena. La sera con il bel tempo Wagner esce sul balcone insieme a Cosima, che ha venticinque anni meno di lui ed è sua moglie da tredici: La relazione con Cosima, regolarizzata solo dopo la morte di Minna, è il grande scandalo borghese della vita di Wagner; lei è la figlia di Franz Liszt, ma nata fuori dal matrimonio.

Continua a leggere

La scala d’oro d’Islanda

DALL’IMMAGINE ALLA SCRITTURA.

la-scala-d-oroLa casa editrice Delos Digital ha pubblicato in eBook la nuova versione di un mio romanzo breve che prende il nome da un dipinto del pre-raffaellita Edward Burne-Jones (nel racconto, è citato come «Edward Burnett-Jones»), La scala d’oro: si tratta di un’avventura di fantascienza ambientata di un mondo futuro, o forse parallelo al nostro, abitato solo da esseri umani di sesso femminile. Il plot ha la struttura narrativa del giallo: un’allieva in un’esclusiva università in Islanda, che attrae studentesse da tutta Europa, viene ritrovata strangolata. Una sua cara amica si trova al centro di un turbine di mistero che coinvolge un libro proibito, morti violente, segreti forse inconfessabili e il tradizionale dominio delle Madri Andate, le decane dell’istituzione universitaria così vecchie da rimanere sospese in uno stato di quasi morte.

Non è certo la prima volta che un’opera d’arte, quasi sempre un dipinto, ha un ruolo fondamentale in un mio testo: il mio romanzo più conosciuto, dal quale prende il nome questo blog, ruota intorno alle cinque versioni dell’Isola dei morti dipinte da Arnold Böcklin, e contiene molte riflessioni a proposito della forza evocativa delle immagini.

A mio avviso, ci sono tre modi in cui un oggetto d’arte può interagire con un testo letterario: come ispirazione, come documentazione, come elemento della trama.

Continua a leggere