Franco Ricciardiello, turista non per caso

di Guido Michelone

Negli ultimi tre anni ha pubblicato per Odoya quattro volumi riferiti ad altrettante splendide metropoli: Torino, Venezia, Berlino, Parigi. I testi si intitolano ‘Storie di’

Il presente è il repost di un articolo apparso su InfoVercelli24.

Il Covid-19 o Coronavirus sta massacrando il turismo in tutto il mondo, in particolare in Italia dove si trova il 50% del patrimonio artistico internazionale. Al di là dei limiti dei viaggi internazionali, ci sono via via la paura di nuovi contagi, la mancanza di aperture totali per luoghi come i musei, la difficoltà per le famiglie di disporre dei mezzi per lunghe o medie vacanze a frenare il gusto della scoperta, dell’avventura o di un semplice relax ai mari, ai monti o in città d’arte. E proprio quest’ultime, che patiscono di una crisi senza precedenti, diventano l’inedito soggetto per nuovi libri di un noto autore vercellese che da sempre si dedica al romanzo noir e science-fiction: Franco Ricciardiello.

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“Storie di Berlino” di Franco Ricciardiello: un itinerario che attraversa lo spazio, ma anche il tempo

Il presente post è ripreso da Il Mitte – il primo quotidiano online per gli italiani all’estero.

Questo viaggio tra le meravigliose Storie di Berlino (qui tutte le informazioni su come acquistare il libro) nasce, come i tre libri che l’hanno preceduto (Parigi, Venezia e Torino), all’incrocio tra la città della mia immaginazione, fondata su libri, film e musica, e quella reale, che ho percorso a piedi per cinque lunghe, suggestive camminate che mi hanno permesso di vedere, fotografare e respirare le strade, i viali, gli edifici, le acque, i parchi e le zone ancora libere da costruzioni, soprattutto dove il Muro spaccava in due il cuore della città.

Due dei cinque itinerari che ho percorso si snodano interamente nel territorio di quella che fu Berlino Ovest: il primo intorno a Kurfürstendamm, che ne fu la spina dorsale, il secondo più o meno intorno al Landwehrkanal, mentre i successivi due itinerari sono, al contrario, interamente nell’ex Berlino Est, dov’era rimasto per intero il suo nucleo medioevale e poi rinascimentale.

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“Storie di Berlino”, il booktrailer

Oggi, 27 febbraio 2020, esce in libreria “Storie di Berlino”, il quarto volume dedicato ai luoghi e alle storie della letteratura, del cinema e della musica in una città europea. I precedenti erano Storie di Parigi (2017), Storie di Venezia (2017) e Storie di Torino (2018).

Franco Ricciardiello STORIE DI BERLINO Odoya Edizioni

350 pagine  € 22,00 ISBN 978-8862885805

La città che non vuole sfuggire al passato

Il 27 febbraio 2020 esce in libreria Storie di Berlino, Odoya edizioni: il quarto libro che ho dedicato a una città, alla sua letteratura, al suo cinema e alla sua musica.

Nei miei sogni notturni sono stato spesso a Berlino. Non nella Berlino reale, ma in una sua rappresentazione scenica: una città sconfinata, opprimente, con fuligginosi edifici monumentali, campanili e statue. Io vago nel traffico che scorre incessante, tutto è ignoto e al contempo familiare. Provo terrore e piacere, e so piuttosto bene dove sono diretto: sto cercando il quartiere al di là dei ponti, quella parte della città dove accadrà qualcosa. Scendo per un ripido pendio, un aeroplano minaccioso vola tra le case, finalmente arrivo al fiume. Dall’acqua che straripa sul marciapiede sollevano con un argano un cavallo morto, grande quanto una balena.

La curiosità e il terrore mi spingono avanti, devo arrivare in tempo alle esecuzioni pubbliche. Incontro allora mia moglie morta, ci abbracciamo con tenerezza e cerchiamo una stanza d’albergo dove poter fare l’amore. Lei cammina al mio fianco con passi veloci e leggeri, io le tengo una mano sul fianco. La via è fortemente illuminata nonostante il sole ardente. Il cielo è nero e si muove stridendo. Ora so d’essere finalmente arrivato al quartiere proibito. Lì si trova il Teatro con la messinscena incomprensibile.

Ingmar Bergman, Lanterna Magica

Parigi e Berlino sono le città che più hanno sofferto di protagonismo nel secolo scorso in Europa; la politica, la scienza e l’arte hanno trovato terreno fertile nelle due capitali tradizionalmente nemiche, impegnate in tre devastanti confronti militari nell’arco di 75 anni: mentre il primo era però limitato a un confronto diretto, conclusosi con la nascita della Germania in quanto Stato (tra l’altro, dieci anni dopo la riunificazione italiana), i due successivi furono conflitti di portata mondiale. L’ultimo, anzi, è stato il più devastante e sanguinoso nella storia delle civiltà terrestri.

La responsabilità della Germania nella Seconda guerra mondiale fece sì che le conseguenze della rovinosa sconfitta e dell’occupazione straniera proseguissero per altri 35 anni, e Berlino era l’epicentro di una serie di azioni e reazioni trascinatesi per quasi un secolo. La città spopolata, mortalmente ferita e divisa in due, divenne il fulcro della guerra a bassa intensità tra Nato e Patto di Varsavia, la cosiddetta guerra fredda. Nel 1924 Berlino aveva 4.024.165 abitanti, nel 2018 soltanto 3.552,123; comunque mezzo milione in più rispetto agli anni del “cielo diviso”, efficace espressione di Christa Wolf, quando poco meno di due terzi vivevano nella cosiddetta Berlino Ovest e poco più di un terzo a Berlino Est.

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