Didattica della fantascienza – Panel @Stranimondi sulla scrittura di fantascienza con Giulia Abbate, Emanuele Manco e Franco Ricciardiello

Lezioni Sul Domani

Il 6 ottobre 2018 il dodo è stato alla convention Stranimondi, dedicata al libro fantastico e di fantascienza.

Oltre ad aver rimediato tre Premi Italia, abbiamo partecipato ad alcuni panel e incontri interessanti sulla fantascienza italiana qui e ora. La mezzadodo Giulia Abbate ha tenuto una breve presentazione insieme a Franco Ricciardiello ed Emanuele Manco, dal titolo: “Didattica della fantascienza”.
Un incontro per parlare di scrittura fantascientifica da diversi punti di vista, alcuni anche molto critici, e riflettere su nuove strade da prendere e su buone pratiche da adottare per proporre al pubblico una fantascienza sempre migliore.

La prima parte del panel è stata di Franco Ricciardiello, che ha espresso un’opinione nettamente sfavorevole sullo stato dell’arte e su alcune tendenze presenti nella fantascienza italiana che abbassano la qualità degli scritti. Poi ho preso la parola io, Giulia Abbate, per fare il “poliziotto buono”: ho esposto consigli e possibili strategie per…

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“Naila di Mondo9” e lo stato dell’arte nella fantascienza italiana

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di FRANCO RICCIARDIELLO

Il presente post ripropone il mio intervento dal titolo Naila di Mondo9, o la ruggine dell’entropia apparso su PULP libri

Ad anni di distanza dal successo della serie dell’inquisitore Eymerich (e ricordiamo che la casa editrice milanese fu colta assolutamente di sorpresa dall’inatteso risultato di vendite di Valerio Evangelisti nella collana da edicola Urania), Mondadori ha deciso di investire nuovamente in un’operazione sulla fantascienza italiana.

È noto che in Italia il genere fantascienza è da sempre considerato figlio di un dio minore: letteratura d’evasione nel migliore dei casi, altrimenti divertissement innocuo per nerd. L’atteggiamento di sufficienza degli addetti ai lavori e il pregiudizio del pubblico trovano per ironia riflesso in un comportamento autolesionista degli appassionati: la sindrome del ghetto, per cui i fan si considerano come gli illuminati profeti del genere letterario che più fa ricorso al sense of wonder, in un circolo vizioso che vede migliaia di aspiranti autori dilettanti venerare i grandi nomi della fantascienza anglosassone e snobbare, al tempo stesso, gli autori italiani. Si recrimina continuamente la mancanza di opportunità di pubblicazione in Italia, e poi si continuano a leggere autori stranieri.

Questo non significa che si debba nutrire una anacronistica preferenza autarchica per i pochi autori italiani che giungono alla grande distribuzione editoriale, ma almeno consideriamo con attenzione quello che succede nel cortile di casa .

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