Desiderate città del cuore

Ho notato a volte, in certi viaggi e in certi paesi, che una determinata città conquista rapidamente nel mio immaginario un posto speciale. Ancora non sono riuscito a definire le caratteristiche di questi luoghi: cosa hanno in comune Córdoba, Cambridge, Trinidad, Bhakhtapur, Jaisalmer, Fés? Le uniche caratteristiche che mi vengono in mente sono una stratificazione di ricordi storici, che ancora contribuiscono all’urbanistica, e un relativo isolamento dal cuore economico del paese.
Quelle che seguono sono città incontrate nei viaggi in Asia.
(tutte le foto sono scattate da me)


Anurādhapura

Patrimonio dell’umanità UNESCO, capitale dell’odierno Sri Lanka dal V sec. aeV fino al 1017  e.V, centro di diffusione induista e poi buddista, e a quel tempo tra le principali città del mondo, comparabile con Babilonia e Ninive per dimensione delle mura (104 km di perimetro).

Continua a leggere

Fantascienza e reincarnazione: “Saldi sull’eternità” di Adessandro Montoro

Saldi sull’Eternità” è l’allettante titolo del 54mo numero della collana “Futuro Presente”, che nella vastissima proposta di Delos Digital è deputata a rappresentare la fantascienza sociale. Questa volta le curatrici Giulia Abbate e Elena Di Fazio ci presentano un racconto lungo di Alessandro Montoro,  autore romano che dal suo esordio, appena un anno fa circa, è già arrivato all’ottava pubblicazione con Delos; inoltre, è apparso con un proprio racconto in appendice a Urania, e ha vinto il premio Urania short 2022 a pari merito con altri due autori.

Mentre le prove precedenti sono rimaste ancorate a un’ambientazione da fantascienza classica, in questo “Saldi sull’eternità” Montoro, forse stimolato dalla fama di originalità che Futuro Presente si è conquistata, osa una costruzione più originale: se non nei personaggi, quantomeno nello sfondo, la “scenografia”, e nell’assunto di partenza.

Quest’ultimo infatti è accattivante: in un futuro non troppo prossimo, la scienza ha fornito la prova non solo dell’esistenza di ciò che chiamiamo “anima”, ma anche della sua trasmigrazione da un essere vivente a un altro. Questo fatto incontrovertibile ha prodotto il dissolvimento delle grandi religioni, a esclusivo vantaggio di quella induista, l’unica delle credenze del passato che abbia continuato a basare una parte rilevante della propria visione mistica sulla metempsicosi. Come si sa, anche altre dottrine dell’antichità comprendevano la migrazione delle anime (e d’altronde la parola stessa, μετεμψύχωσις, è di origine greca), ma nel nostro secolo unicamente il saṃsāra è sopravvissuto come dottrina del ciclo di vita, morte e rinascita.

Continua a leggere

eBook in offerta da Delos

La casa editrice Delos Digital effettua a rotazione un’offerta-sconto del 50%, ogni mese sui titoli di una signola collana. Per questo mese di luglio tocca alla collana Futuro Presente, che pubblica opere di fantacienza sociale, la social SF che negli anni Settanta veniva tradotta con una locuzione orribile, “fantascienza sociologica”. Futuro Presente è curata da Giulia Abbate e Elena Di Fazio. Ho pubblicato ben cinque racconti lunghi/romanzi brevi nella collana, adesso sono tutti in offerta a € 0,99.

Blu Mandala

Futuro Presente n. 9

Ottobre 2028. L’osservatore della FAO Nicola Cassarà partecipa alla Nīlēmārca, la Marcia Azzurra, attraverso l’Indostan fino a Nuova Dehli. Il suo scopo è toccare con mano il più controverso esperimento agricolo della storia: la coltivazione estensiva del nīlējau, l’orzoblù, cereale azzurro il cui genoma è giunto dallo spazio attraverso un messaggio interstellare. Salvezza o invasione aliena? In un piano di esistenza onirico e impalpabile, l’esercito del Teikoku si prepara a entrare nel cuore azzurro dell’Indostan…

Tra scienza e fede, sogno e realtà, l’immenso Franco Ricciardiello ci conduce in una storia suggestiva, dove le implicazioni sociali, politiche ed economiche fanno da contraltare a scenari esotici e incredibilmente vividi.

Incipit

Seduto subito dietro le spalle dell’autista dalla pelle scura come cuoio, Nicola Cassarà si trova alla stessa altezza della testa dell’elefante che cammina in strada, appena fuori dal finestrino dell’autobus. L’animale volta di lato il capo per guardarlo attraverso il cristallo, l’enorme occhio nero chiuso da una palpebra di pelle spessa, grigia come roccia. Onde di vividi colori dipinte sulla pelle corrono dalla proboscide al dorso e più indietro, fino alla piccola coda ridicola che frusta l’aria per cacciare le mosche. Nicola vive per interminabili secondi in una sospensione onirica, perde i riferimenti spaziali a causa della massa dell’elefante che fluttua come un miraggio oltre il fragile cristallo. Ha l’impressione di poter toccare con la mano il giaietto vivo dell’occhio grande come un pugno; poi l’autista dell’autobus svolta a passo d’uomo in mezzo alla folla, appoggiando tutto il peso sul clacson e fermandosi con grande sollievo di Cassarà nel vastissimo parcheggio sterrato dove migliaia di altri automezzi sono disposti a pettine.

Fa meno di un’ora avrà inizio la Marcia Azzurra che in cinque settimane raggiungerà Delhi, risalendo a piedi il corso del Gange per millecinquecento chilometri in linea d’aria. Nicola Cassarà si alza in piedi nel corridoio dell’autobus e tenta di stirare le membra indolenzite mentre l’aria condizionata viene meno, e un muro di calore appiccicoso s’insinua dalle porte che si aprono con un sospiro. Gli ricorda la sensazione di poche ore fa, quando il suo volo da Delhi è atterrato nel cuore della notte, e lui è uscito insieme a ondate di passeggeri dall’aeroporto di Kolkata nell’aria soffocante di ottobre, spessa come vapore acqueo. Gli automezzi grandi come pachidermi aspettavano in fila nel parcheggio del Chandra Bose, gli autisti indossavano camicie bianche impeccabili, senza traccia di fatica.

Acquista Blu Mandala su Delos Store a € 0,99
Continua a leggere

La città degli dèi

LUOGHI SANTI IN RAJASTHAN E GUJARAT: HINDU, ISLAMICI, JAINISTI.

Ajmer, santuario di Muin-ud-Din Chishti

Ajmer, santuario di Muin-ud-Din Chishti

Nel suo celebre reportage di viaggio del 1961, L’odore dell’India, Pasolini definì «degenerata» la religione dell’India. L’induismo è in effetti un culto atipico, così antico da non vantare fondatori; non possiede gerarchie teologiche né autorità riconosciuta, e come se non bastasse non si cura di fare proselitismo. L’infinito pantheon di divinità hindu (a Mandore in Rajasthan si trova un Tempio dei 330 milioni di dèi) e l’apparenza preistorica del culto non contribuiscono a incentivare le conversioni, ma gli indiani sono un popolo mite e devoto. Le divinità più popolari sono Shiva, dio della distruzione, Ganesh dalla testa di elefante, dipinto per buon auspicio sui muri delle attività commerciali, e Hanuman, il dio-scimmia eroe dell’epopea del Ramayana.

Proprio a Hanuman è dedicato il tempio in riva al lago di Jamnagar, nella provincia del Gujarat, nel quale giorno e notte i fedeli si alternano per mantenere un dolce canto che non si è mai interrotto dal 1 agosto 1968:
Sri Ram, Jai Ram
Jai Jai Ram

Il tempio, dedicato a Bala Hanuman, è una pagoda sorretta da colonne all’interno di un recinto; i devoti cantano con un etereo accompagnamento musicale, gli uomini seduti a sinistra degli altari e le donne a destra, sotto le effigi di dèi e santi. Continua a leggere