“Storie di Berlino”, il booktrailer

Oggi, 27 febbraio 2020, esce in libreria “Storie di Berlino”, il quarto volume dedicato ai luoghi e alle storie della letteratura, del cinema e della musica in una città europea. I precedenti erano Storie di Parigi (2017), Storie di Venezia (2017) e Storie di Torino (2018).

Franco Ricciardiello STORIE DI BERLINO Odoya Edizioni

350 pagine  € 22,00 ISBN 978-8862885805

La città che non vuole sfuggire al passato

Il 27 febbraio 2020 esce in libreria Storie di Berlino, Odoya edizioni: il quarto libro che ho dedicato a una città, alla sua letteratura, al suo cinema e alla sua musica.

Nei miei sogni notturni sono stato spesso a Berlino. Non nella Berlino reale, ma in una sua rappresentazione scenica: una città sconfinata, opprimente, con fuligginosi edifici monumentali, campanili e statue. Io vago nel traffico che scorre incessante, tutto è ignoto e al contempo familiare. Provo terrore e piacere, e so piuttosto bene dove sono diretto: sto cercando il quartiere al di là dei ponti, quella parte della città dove accadrà qualcosa. Scendo per un ripido pendio, un aeroplano minaccioso vola tra le case, finalmente arrivo al fiume. Dall’acqua che straripa sul marciapiede sollevano con un argano un cavallo morto, grande quanto una balena.

La curiosità e il terrore mi spingono avanti, devo arrivare in tempo alle esecuzioni pubbliche. Incontro allora mia moglie morta, ci abbracciamo con tenerezza e cerchiamo una stanza d’albergo dove poter fare l’amore. Lei cammina al mio fianco con passi veloci e leggeri, io le tengo una mano sul fianco. La via è fortemente illuminata nonostante il sole ardente. Il cielo è nero e si muove stridendo. Ora so d’essere finalmente arrivato al quartiere proibito. Lì si trova il Teatro con la messinscena incomprensibile.

Ingmar Bergman, Lanterna Magica

Parigi e Berlino sono le città che più hanno sofferto di protagonismo nel secolo scorso in Europa; la politica, la scienza e l’arte hanno trovato terreno fertile nelle due capitali tradizionalmente nemiche, impegnate in tre devastanti confronti militari nell’arco di 75 anni: mentre il primo era però limitato a un confronto diretto, conclusosi con la nascita della Germania in quanto Stato (tra l’altro, dieci anni dopo la riunificazione italiana), i due successivi furono conflitti di portata mondiale. L’ultimo, anzi, è stato il più devastante e sanguinoso nella storia delle civiltà terrestri.

La responsabilità della Germania nella Seconda guerra mondiale fece sì che le conseguenze della rovinosa sconfitta e dell’occupazione straniera proseguissero per altri 35 anni, e Berlino era l’epicentro di una serie di azioni e reazioni trascinatesi per quasi un secolo. La città spopolata, mortalmente ferita e divisa in due, divenne il fulcro della guerra a bassa intensità tra Nato e Patto di Varsavia, la cosiddetta guerra fredda. Nel 1924 Berlino aveva 4.024.165 abitanti, nel 2018 soltanto 3.552,123; comunque mezzo milione in più rispetto agli anni del “cielo diviso”, efficace espressione di Christa Wolf, quando poco meno di due terzi vivevano nella cosiddetta Berlino Ovest e poco più di un terzo a Berlino Est.

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Il solarpunk vuole salvare il mondo

di BEN VALENTINE

tratto da Hopes&Fears , traduzione di Franco Ricciardiello

“Archibald”, di Camilo Veliovich, Montevideo (Uruguay)

C’è da vedere nero sullo stato del nostro pianeta: un’altra specie animale scompare, una tempesta eccezionalmente violenta devasta un’altra città impreparata, e condizioni meteorologiche inconsuete hanno ormai superato un nuovo record. Scienziati e politici sono scoraggiati e la nostra coscienza collettiva si rivolge verso narrazioni apocalittiche, piuttosto che a racconti di riscatto. Benvenuti nell’Antropocene, il periodo durante il quale l’attività umana è diventata influenza dominante sul clima e sull’ambiente terrestri, e il risultato è terrificante.

Unisciti al solarpunk

Il solarpunk è il primo movimento creativo che risponde in maniera cosciente e positiva all’Antropocene. Quando nessun luogo sulla Terra è esente dall’edonismo dell’umanità; il Solarpunk propone che gli umani possano imparare di nuovo a vivere in armonia con il pianeta.
Il Solarpunk è un movimento letterario, un hashtag, una bandiera e una dichiarazione di intenti sul futuro che speriamo di creare. È immaginare che tutti gli esseri umani vivono in equilibrio con l’ambiente, dove le comunità locali prosperano, la diversità è apprezzata e il mondo è una bellissima utopia verde.
La scrittrice Rebecca Solnit[i] riflette sul Guardian, a proposito dell’impatto disomogeneo dei cambiamenti climatici sulle comunità più povere di tutto il mondo:

Il cambiamento climatico è violenza su scala globale, contro i luoghi e le specie, nonché contro esseri umani. Una volta che lo chiamiamo con il suo nome, possiamo iniziare una vera discussione sulle nostre priorità e valori. Perché la rivolta contro la brutalità inizia con una rivolta contro il linguaggio che mantiene nascosta quella brutalità.

Se il cambiamento climatico è una lenta violenza contro il sud del mondo, allora il Solarpunk rappresenta la pace.

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