Città Hochiminh

Mentre camminiamo fianco a fianco durante la breve escursione tra le minoranze etniche al confine con la Cina, il ragazzo vietnamita che ci accompagna domanda perché ho scelto di venire in vacanza proprio in Việtnam. Io gli rispondo che il suo paese è parte integrante della mia adolescenza: ogni giorno al telegiornale seguivo le notizie della guerra, l’inarrestabile avanzata verso Sàigòn e l’impotenza dell’esercito americano. Così, a distanza di anni, mi è rimasta la curiosità di aggiornare la dimensione in bianco e nero da televisione anni Sessanta di questa terra in un certo senso mitologica — l’unico paese del mondo a avere vinto una guerra contro gli Stati Uniti.

La reazione del ragazzo alla mia risposta non è entusiasta, e mi pento delle mie parole. Ho già scoperto che i vietnamiti non amano parlare della “guerra americana”, forse avrei fatto meglio a dare una spiegazione più diplomatica. Eppure, con ogni probabilità è davvero questo il motivo che mi ha portato quaggiù dopo un volo di quasi dodici ore da Milano Malpensa a Hồchíminh via Parigi.

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Ezra Pound, dal CantoLII

Know then:
Toward summer when the sun is in Hyades
Sovran is Lord of the Fire
to this month are birds.
with the bitter smell and the odour of burning
To the hearth god, lungs of his victim
The green frog lifts up his voice
and the white latex is in flower
In red car with jewels incarnadine
to welcome the summer
In this month no destruction
no tree shall be cut at this time
Wild beasts are driven from field
in this month are simples gathered.
The empress offers cocoons to the Son of Heaven
Then goes the sun into Gemini
Virgo in mid heaven at sunset
indigo must not be cut
No wood burnt into charcoal
gates are all open, no tax on the booths.

Sappiate dunque: Primo æstatis mense, sol est in Hyadibus. Sovrano è il Signore del fuoco, è il mese degli uccelli, sapore amaro e odore di bruciato. Al dio del focolare, i polmoni delle vittime. Gracida la rana verde, l’artemisia è in fiore. Un carro rosso con gemme d’incarnato per dare il benvenuto all’estate all’estate. Non si distrugge nulla in questo mese, è vietato tagliare legna, si cacciano le fiere dai campi, si colgono erbe mediche in questo mese. L’imperatrice offre bozzoli di seta al Figlio del Cielo. Poi il sole entra nei Gemelli, con la Vergine alta in cielo al tramonto; ancora non si tagli l’indigofera, e non si faccia carbone dalla legna, le porte restino aperte, non si esigano gabelle.

Ezra Pound, 1940

 

I cinque livelli di realtà di «Marat/Sade»

Questo post recupera il testo dedicato al film “Marat/Sade” (1966) di Peter Brook, stralciato dalla versione definitiva del mio Storie di Parigi, ed. Odoya, uscito in libreria il 31 marzo scorso.

Ho sempre trovato stimolante il fatto che Marat/Sade sia costruito su cinque livelli gerarchici di realtà, come una scatola cinese: il livello 0 è il film The persecution and assassination of Jean-Paul Marat as performed by the inmates of the asylum of Charenton under the direction of the Marquis De Sade (1967), musicato da Richard Peaslee e con la regia di Peter Brook: “La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat rappresentato dalla compagnia filodrammatica dell’ospizio di Charenton sotto la guida del marchese de Sade”, opportunamente abbreviato e universalmente conosciuto come “Marat/Sade.”

Patrick Magee

Ma questo film riprende una performance della Royal Shakespeare Company (livello -1) diretta da Brook stesso, che mette in scena un testo adattato in inglese da Adrian Mitchell: la pièce messa in scena è (livello -2) Die Verfolgung und Ermordung Jean Paul Marats dargestellt durch die Schauspielgruppe des Hospizes zu Charenton unter Anleitung des Herrn de Sade, scritto nel 1963 dal drammaturgo Peter Weiss, tedesco ma naturalizzato svedese. Weiss era un habituè sia del teatro politicamente impegnato che dei titoli chilometrici, dato che qualche anno più tardi si cimentò con un testo conosciuto come Vietnam Diskurs, il cui titolo integrale è “Discorso sulla preistoria e il decorso della lunga guerra di liberazione nel Vietnam quale esempio della necessità della lotta armata degli oppressi contro i loro oppressori come sui tentativi degli Stati Uniti di distruggere le basi della rivoluzione(Diskurs über die Vorgeschichte und den Verlauf des lang andauernden Befreiungskrieges in Viet Nam als Beispiel für die Notwendigkeit des bewaffneten Kampfes der Unterdrückten gegen ihre Unterdrücker sowie über die Versuche der Vereinigten Staaten von Amerika die Grundlagen der Revolution zu vernichten, 1968).

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