La questione del punto di vista nel mio primo romanzo “senza genere”.
Sabato 24 settembre ci sarà una nuova edizione di Vercelli in Bionda, la manifestazione librario-gastronomica organizzata dalla Libreria Mondadori durante la quale una serie di autori locali avranno a disposizione cinque minuti a testa per presentare il proprio libro e scolare una birra alla spina. Ho avuto la fortuna di partecipare a tutte le precedenti edizioni, essendo sia un autore relativamente prolifico che un incontrollabile goloso di malto fermentato – e anche quest’anno sono della partita.
La manifestazione si sottintende dedicata alla letteratura gialla, ma il confine non è tracciato così rigorosamente, e anch’io quest’anno come altri autori presenterò il primo romanzo non di genere che ho pubblicato, Disertori. Voglio approfittarne per parlare della questione del “punto di vista” in questo romanzo.
Nella scrittura creativa la definizione punto di vista indica “gli occhi” attraverso i quali il lettore vede la vicenda – nelle lingue anglosassoni questo concetto può essere indicato con il termine voice, “Voce”.