Una recensione da “La bottega del Barbieri”

Riproduco di seguito, con stelline negli occhi, un breve post di Daniele Barbieri su “Nell’ombra della Luna,” dal seguitissimo blog “La Bottega del Barbieri

db [Daniele Barbieri] si sbilancia e ulula: «quello di Ricciardiello è uno dei più bei romanzi (e non solo di fantascienza) dopo l’anno detto 2000»

Ha ragione Gian Filippo Pizzo (nota 1): «L’autore è molto bravo a reggere le fila del discorso e trova un felice equilibrio nello spostarsi sui diversi piani temporali; in particolare è convincente – sempre a livello fantascientifico – l’ipotesi che la storia alternativa dell’universo descritto sia potuta nascere da un esperimento di fisica». E ancora (sempre Pizzo): «il romanzo raggiunge pienamente quello che dovrebbe essere lo scopo principale della narrativa: divertire e al contempo fare riflettere e insieme emozionare»

Concordo ma io assai più mi sbilancio, perdo l’equilibrio, scivolo, rotolo e ululo: leggetelo perchè questo è uno dei romanzi più emozionanti, più riusciti, più geniali del ventennio (o diciannovennio se volete fare i pignoli) del secolo che i cristiani contano come XXI d. C. – o se preferite dell’EC, era comune; o EV, era volgare – e non parlo solo di fantascienza. A proposito di etichette; mi confida la saggia Giulia [Abbate] “non so come catalogarlo: è ucronia, utopia e distopia insieme”. Vero: roba da far ammattire il K. G. Sage della “bottega” (nota 2).

Andiamo per ordine? E come faccio in ‘sto casino?

Continua a leggere

Altra storia, altre battaglie

di DOMENICO GALLO

Il presente post è una recensione di Nell’ombra della Luna apparsa sul numero novembre-dicembre 2018 di PULP libri

Tim Liu, Taiwan, “Studio”

Chiamiamo ucronie quelle storie che prendono vita da un passato alternativo in cui un avvenimento storicamente determinato ha avuto un esito diverso da quello che conosciamo. Da questo espediente narrativo nascono una serie di vicende che si nutrono di questo paradosso che scambia vinti con vincitori, che ridetermina i ruoli e spesso i caratteri dei personaggi coinvolti. Nella fantascienza classica si trovano alcuni esempi di storia alternativa (tra i primi e più famosi si deve ricordare Anniversario Fatale dello scrittore trotzkista Joseph Ward Moore, un romanzo ambientato negli Stati Uniti in cui la Guerra di Secessione è stata vinta dai confederati), ma oggi dobbiamo confrontarci con il grande successo di molti romanzi contemporanei in cui i peggiori incubi della storia si sono avverati. In particolare l’ipotetica vittoria del nazismo è stata trattata in romanzi di successo come SS-GB. I nazisti occupano Londra di Len Deighton (recentemente ristampato), Fatherland di Robert Harris e Complotto contro l’America di Philip Roth.

Continua a leggere

Nell’ombra della Luna

A inizio settembre uscirà per le edizioni Meridiano Zero, del gruppo editoriale Odoya, il mio romanzo Nell’ombra della Luna, che appartiene al genere “storia alternativa” — spesso, e non sempre a proposito, indicato con il neologismo ucronia dagli appassionati di fantascienza.

La vicenda prende avvio da un evento, o meglio un non-evento, tipico di questo genere: in Russia nel 1917 non è scoppiata la Rivoluzione d’ottobre, e Kerenskij è rimasto al governo. Al contrario, durante la Grande depressione del 1933 il movimento sindacale ha preso il potere negli Usa, che sono oggi una Repubblica socialista.

Tina Modotti

All’inizio degli anni Cinquanta, i servizi segreti dell’Italia fascista pensano che Fermi in esilio negli Usa stia collaborando alla costruzione della bomba atomica. Andrea, uno studente universitario italiano che si trova in America per un congresso internazionale di fisica quantistica, viene reclutato per spiare gli scienziati espatriati a causa delle persecuzioni politiche.

 

Woody Guthrie

Arrivato per uno scambio internazionale all’università del Michigan, Andrea conosce Anna, studentessa affascinata dal paradosso del gattino di Schrödinger. La ragazza è ossessionata da un esperimento di meccanica quantistica compiuto vent’anni prima da Albert Einstein con un animaletto da laboratorio. Alla ricerca del risultato ottenuto dallo scienziato, i due ragazzi ne seguono le tracce fino a New York per contattare il folksinger Woody Guthrie. A parte il coinvolgimento nell’esperimento di Einstein, durante la rivoluzione socialista negli anni Trenta, Guthrie aveva accompagnato la zia di Anna, la fotografa italiana Tina Modotti, impegnata in un reportage per documentare le tragiche condizioni di vita della popolazione rurale.

Albert Einstein

Nel ’33 Tina aveva rinvenuto un documento in cui si parlava della Russia come di una repubblica socialista, probabile testimonianza proveniente da un universo parallelo. La fotografa aiutò anche personalmente Einstein con l’esperimento del paradosso quantistico che, come sospetta Anna senza riuscire a confessarselo, potrebbe avere causato una separazione della realtà in due universi paralleli: in uno dei due la rivoluzione è scoppiata in Russia, nell’altro in America.

 

Il titolo Nell’ombra della Luna allude all’interferenza quantistica dei fotoni di luce. Il romanzo è strutturato su tre trame parallele a capitoli alterni.

Charlie Chaplin, 1920 circa

La prima linea narrativa si svolge negli anni Cinquanta dell’universo parallelo al nostro; ha per protagonisti Anna e Andrea alla ricerca della verità sull’esperimento quantistico di Einstein.

La seconda, che ha per protagonista Tina Modotti, racconta le vicende che negli anni Trenta hanno condotto alla rivoluzione negli Usa, e mostra una galleria di personaggi storici reali come Charlie Chaplin, Lev Trockij, il regista Sergej Ejzenštein, il folksinger Woody Guthrie, i fotografi Edward Weston e Margaret Bourke-White, e altri ancora.

La terza trama, molto più breve, mostra alcuni avvenimenti della rivoluzione in America da un punto di vista che solo nel finale si riconnetterà ai precedenti.

Scarica questo post in formato pdf

Da Cortázar a Antonioni, la via più breve passa da Heisenberg

DALLA TELA DI RAGNO ALL’INGRANDIMENTO: L’OBIETTIVO FOTOGRAFICO MODIFICA LA REALTÀ.

Julio Cortázar

Julio Cortázar

Durante un recente viaggio in Argentina ho letto per la prima volta in lingua originale Las babas del diablo, racconto di Julio Cortázar dal quale è tratto il soggetto di Blow up di Michelangelo Antonioni; e sempre per la prima volta, ma nella vita non si finisce mai d’imparare, mi sono procurato il DVD e ho finalmente visto il film. Antonioni gira Blow up nel 1966, mentre è del 1959 l’antologia Las armas secretas di Julio Cortázar che contiene Le bave del diavolo, come in spagnolo si può chiamare la ragnatela; della breve storia passano nel film l’idea di fondo, cioè la scoperta di un crimine grazie all’osservazione di un ingrandimento fotografico, e la metafora della relazione arte/realtà attraverso la mediazione del linguaggio.

Il terreno comune fra testo è film è facile da definire: un fotografo scopre a ingrandimenti successivi di immagini scattate per caso, qualcosa che non era stato capace di vedere con i propri occhi. Il racconto possiede un punto di vista complesso, talvolta in prima persona singolare e talvolta in terza, con un incipit che già introduce il relativismo del linguaggio:

Non si saprà mai come raccontarlo, se in prima persona o in seconda, usando la terza del plurale o inventando continuamente forme che non serviranno a niente. Se si potesse dire: io videro salire la luna, oppure: ci mi duole il fondo degli occhi, e soprattutto così: tu la donna bionda erano le nubi che continuavano a correre davanti ai miei tuoi suoi nostri vostri loro visi. Che diavolo.

Continua a leggere

«Termidoro», un’avventura nel cuore della Rivoluzione

UN ROMANZO DI VIAGGIO NEL TEMPO

termidoro-franco-ricciardielloEsce oggi giovedì 27 ottobre nella collana Odissea della casa editrice Delos Digital, un mio romanzo di fantascienza inedito. Non è la prima volta che metto il tema del viaggio nel tempo al centro di una storia, e non ho mai fatto mistero della mia predilezione per questo sottogenere. La science-fiction ha avuto origine dai romanzi di Verne e H.G.Wells, dunque dal primo contatto con gli extraterrestri, dai viaggi spaziali, dalle visioni del futuro tecnologico, dai viaggi nel tempo.

Due possono essere i centri di interesse nel sottogenere letterario “viaggi nel tempo”: le speculazioni intorno ai paradossi logici (di recente, ottimo esempio è quello di La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger), oppure il pretesto per “viaggiare nella Storia”. È evidente che quello che da sempre mi interessa è il secondo.

Continua a leggere

Un’altra storia nella roccia imposta

Perché usare un verso di Dante come titolo di un racconto di fantascienza?

delittidalfuturoMentre si trova nell’aula magna della Stockholms Universitet per recitare a memoria il Purgatorio della Commedia a un uditorio di appassionati e curiosi, un cultore italiano di Dante Alighieri viene assassinato con un colpo alla testa sparato attraverso la finestra. Sua figlia, che lo accompagna nel tour delle università europee alternandosi a recitare un canto a testa, lo vede morire davanti ai propri occhi, poi ascolta incredula gli indizi collezionati dal commissario di polizia: sembra che l’arma abbia sparato da molto, molto lontano. Questo è l’incipit del mio racconto Un’altra storia nella roccia imposta, scritto per l’antologia «Delitti dal futuro» commissionata da Istos Edizioni a Gian Filippo Pizzo.

Le raccolte di racconti di fantascienza curate da Gian Filippo Pizzo a partire dal 2010 hanno sempre un argomento caratterizzante, che può essere una trasversalità di genere letterario (fantascienza e giallo, fantascienza e horror etc) oppure un tema comune (la guerra, la politica etc.). Con questo lavoro situato tra gli autori e gli editori, Pizzo ha raccolto intorno a sé alcuni scrittori che si sono formati nel fandom di fantascienza degli anni Ottanta e Novanta, oltre a nuove leve di fan-scrittori, che sono una discreta percentuale tra gli appassionati del senso del meraviglioso. Io ho avuto la fortuna di essere incluso in quasi tutte le raccolte curate per diverse case editrici.

Continua a leggere