UN ROMANZO DI VIAGGIO NEL TEMPO
Esce oggi giovedì 27 ottobre nella collana Odissea della casa editrice Delos Digital, un mio romanzo di fantascienza inedito. Non è la prima volta che metto il tema del viaggio nel tempo al centro di una storia, e non ho mai fatto mistero della mia predilezione per questo sottogenere. La science-fiction ha avuto origine dai romanzi di Verne e H.G.Wells, dunque dal primo contatto con gli extraterrestri, dai viaggi spaziali, dalle visioni del futuro tecnologico, dai viaggi nel tempo.
Due possono essere i centri di interesse nel sottogenere letterario “viaggi nel tempo”: le speculazioni intorno ai paradossi logici (di recente, ottimo esempio è quello di La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger), oppure il pretesto per “viaggiare nella Storia”. È evidente che quello che da sempre mi interessa è il secondo.
Infiniti sono gli esempi su questo lato: Michael Moorcock e il suo viaggio alla ricerca di Gesù (I.N.R.I.), Fritz Leiber e le sue guerre avanti e indietro nel futuro (Il Grande Tempo), Andreas Eschbach di nuovo al tempo di Gesù (Jesus Video), Spague de Camp nell’alto Medioevo per fermare il crollo della civiltà greco-romana (L’abisso del passato), Michael Crichton invece nel basso Medioevo francese (Timeline), e voglio ricordare infine soltanto Connie Willis e il suo allucinante viaggio nella Morte Nera, l’epidemia di peste di metà XIV secolo che sterminò un terzo della popolazione europea (L’anno del contagio).
D’altronde è vero che il primo viaggio nel tempo nella storia della letteratura universale, che precede anche Un americano del Connecticut alla corte di Re Artù di Mark Twain, è una sorta di sogno che anticipa la rivoluzione francese: nel 1771 appare a Amsterdam L’An 2440, rêve s’il en fut jamais, di Louis-Sébastien Mercier, che ottiene straordinario successo: venti edizioni in dodici anni, con traduzioni in italiano, inglese e tedesco. Il protagonista si addormenta per risvegliarsi inspiegabilmente 670 anni più tardi, in una Francia profondamente cambiata da una rivoluzione che l’ha trasformata nel più bel sogno che la ragione possa immaginare. L’autore, Mercier, partecipò effettivamente alla rivoluzione, dalla parte dei moderati Girondini, scontò un anno di carcere durante la repubblica giacobina e fu scarcerato dopo il Termidoro.
E proprio una ricostruzione del Termidoro, il colpo di stato nell’Anno II della rivoluzione che rovesciò il Comitato di Salute pubblica e il predominio politico della Montagna, è il centro d’attrazione della trama del mio romanzo.
In un futuro non troppo lontano (2089, trecentesimo anniversario della presa della Bastiglia), Parigi è trasformata da mutamenti tecnologici e sociali, il potere e la ricchezza sono concentrati nelle mani di generazioni anziane che diventano sempre più longeve. Il protagonista è uno studente italiano, Massenzio Manns, che si trova compromesso in un braccio di ferro tra due gruppi di potere. Renoir, un influente cattedratico di filosofia, usa l’abilità di Massenzio e il recupero dei resti mortali di Maximilien de Robespierre dalle fosse collettive delle catacombe di Parigi come pedine del suo gioco di potere; a Massenzio viene infatti affidato il controllo a distanza dei gatti di Schrödinger, apparati miniaturizzati che possono essere lanciati attraverso la struttura dello spaziotempo grazie a un tunnel probabilistico che sfrutta le conoscenze della meccanica quantistica.
Le persone non viaggiano quindi fisicamente indietro nel passato, ma possono inviare attraverso il tempo telecamere per registrare immagini e suoni e vedere come davvero si sono svolti i fatti.
La narrazione si svolge a capitoli alterni: i capitoli pari sono il racconto degli eventi che dieci gatti di Schrödinger registrano tra l’8 e il 10 termidoro, gli ultimi tre giorni di vita di Robespierre; i capitoli dispari raccontano qualche mese nella vita di Massenzio, la sua travagliata storia d’amore con una coetanea, l’amicizia con un compagno d’università, con una serie di episodi come incursioni animaliste in ristoranti, concerti di pianoforte nelle catacombe, esplorazioni nell’immensa rete sotterranea di Parigi, e uno spettacolo chiamato I Protagonisti, al quale tutti i giovani vorrebbero partecipare anche se nessuno lo ammette: un colossale reality show i cui protagonisti si aggireranno per un anno in una ricostruzione virtuale della Parigi del 1789.