Riproduco di seguito, con stelline negli occhi, un breve post di Daniele Barbieri su “Nell’ombra della Luna,” dal seguitissimo blog “La Bottega del Barbieri“
db [Daniele Barbieri] si sbilancia e ulula: «quello di Ricciardiello è uno dei più bei romanzi (e non solo di fantascienza) dopo l’anno detto 2000»
Ha ragione Gian Filippo Pizzo (nota 1): «L’autore è molto bravo a reggere le fila del discorso e trova un felice equilibrio nello spostarsi sui diversi piani temporali; in particolare è convincente – sempre a livello fantascientifico – l’ipotesi che la storia alternativa dell’universo descritto sia potuta nascere da un esperimento di fisica». E ancora (sempre Pizzo): «il romanzo raggiunge pienamente quello che dovrebbe essere lo scopo principale della narrativa: divertire e al contempo fare riflettere e insieme emozionare»
Concordo ma io assai più mi sbilancio, perdo l’equilibrio, scivolo, rotolo e ululo: leggetelo perchè questo è uno dei romanzi più emozionanti, più riusciti, più geniali del ventennio (o diciannovennio se volete fare i pignoli) del secolo che i cristiani contano come XXI d. C. – o se preferite dell’EC, era comune; o EV, era volgare – e non parlo solo di fantascienza. A proposito di etichette; mi confida la saggia Giulia [Abbate] “non so come catalogarlo: è ucronia, utopia e distopia insieme”. Vero: roba da far ammattire il K. G. Sage della “bottega” (nota 2).
Andiamo per ordine? E come faccio in ‘sto casino?
Sto parlando di «Nell’ombra della Luna» di Franco Ricciardiello (nota 3): edito da Meridiano Zero, 316 pagine per 18 euri.
Fin dall’inizio c’è Tina Modotti: proprio lei eppure no. La rivoluzione in Russia è fallita; logico, visto che il proletariato può vincere solo nei Paesi industrialmente avanzati e infatti il socialismo ha trionfato negli Usa, per la precisione il 1 maggio 1933… come tutte/i voi sapete. O no?
Ci sono anche Woody Guthrie, un ambiguo Orson Welles, Lev Trockij (Trotsky se preferite “traslitterare” così), perfino Ingrid Bergman, il reverendo Charles Coughin, Chaplin, Einstein e un assonante regista russo, un certo gatto famoso per esser vivo e insieme morto, Dorothea Lange, un commovente Gramsci, nonché Abraham Johannes Muste (confesso che ignoravo chi fosse), gli IWW, i fascisti purtroppo; ed ecco anche “i ragazzi di via Panisperna” con il razzo sulla Luna (anzi nell’occhio della Luna) di Méliès, Rodcenko con Lenin, Togliatti e Lazar Kaganovich (o Kaganovic, fate voi) ma anche Elvis Presley et cetera: sono proprio loro, eppure non proprio. Ora sì e ora no. Qualcosa non va?
Grande, geniale trama – lo ripeto – che non proverò a riassumere. Con una scrittura agile, sapiente e dove ogni tanto affiora la passionaccia (condita di rabbia e speranza che sono il sale e il pepe dei cuori migliori). In un episodio non storicamente vero – cioè la strage in Québec – chi la storia conosce avvertirà l’eco delle tragedie di Kronštadt (1921), di Berlino (1953), di Budapest (1956)…
Il finale – per meglio dire: uno dei finali – è amarissimo quanto realista; tutto logico dunque perchè siamo all’interno di un libro irrealista ma anche iper-realista, sia vero (cioè storicamente provabile) che falsissimo.
Non perdetelo. Uno dei 5 libri (dell’ultimo “diciannovennio”) che regalerei di corsa a 100 persone che amo… se avessi i soldini.
Citabili? La storia di perchè le automobili vanno a benzina (invece che a vapore acqueo); la frase di Goethe sull’architettura come «musica congelata»; il paradosso EPR. Ma anche: «è più facile cambiare la Storia che le piccole storie»; il “sorriso triste” di Gramsci; «L’empire de la lumière» di Magritte. Sono divertenti gli equivoci sul nome Andrea (maschile solo in italiano) come le parti più “avventurose” del libro.
NOTE
1 – Usa: quando scoppiò la rivoluzione socialista; se però non amate lo “spoiler” (rivelare la trama) aspettate a leggere
2 – in “bottega” di K. G. Sage trovate Sci-Fi: vademecum per non perdere la rotta e le puntate successive: la quinta sarà in “bottega” fra 7 giorni
3 – di Ricciardiello guardate almeno: Didattica della fantascienza / 1