Un manuale per chi scrive gialli

Quando decisi di scrivere un romanzo giallo, dopo avere vinto il primo premio per un racconto al concorso Gran giallo città di Cattolica, feci alcune scelte preliminari sulla figura del protagonista ‘detective’, colui che avrebbe indagato:

  1. doveva essere una figura istituzionale, non investigatore privato, avvocato, giornalista etc
  2. doveva essere adatto a una eventuale serie di gialli successivi
  3. doveva essere caratterizzato in modo differente dal detective tipico del romanzo italiano (buona forchetta, duro dal cuore tenero etc)

Soprattutto per rispettare il punto 1, mi domandai per quale ragione il protagonista abituale dei gialli italiani, quando è una figura istituzionalmente preposta all’indagine, è un poliziotto o un carabiniere e, in rari casi, una guardia di finanza — quando non addirittura un investigatore privato, che nel nostro paese ha davvero poco “spazio di  manovra” in indagini su omicidi.

Mi venne perciò naturale scegliere come protagonista la figura prevista dal sistema giudiziario italiano, cioè il pubblico ministero, che è da noi titolare dell’azione penale. Nella fiction italiana invece (sia quella tv che quella letteraria) il pubblico ministero, che è un magistrato, è spesso descritto come un intralcio all’astuzia del commissario, un incompetente o sfaccendato, una figura che appesantisce l’indagine (e la fiction) con noiosi risvolti burocratici.

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Quando il mondo era in guerra continuavamo a ballare

Ho scritto e editato in autopubblicazione un libro sulla vita e la musica di Lana Del Rey.

In un certo senso, sono il primo a sorprendermene, dal momento che fino all’anno scorso mai avrei pensato di scrivere un libro sulla vita e l’arte di una musicista.

A ogni modo, l’arte è sempre stata al centro della mia scrittura, anche della fiction, e tra le arti la musica ha un posto centrale, anche più delle arti figurative. In questo stesso blog, inoltre, ho scritto più volte di Lana Del Rey: ad esempio quando ho spiegato come sono arrivato a lei partendo da un ascolto quasi esclusivo di musica classica, oppure in un pezzo che raffronta la musica dal vivo con la registrazione in studio, e persino in un post intitolato “Lana Del Rey considerata come un personaggio di J.G. Ballard”.

In questo libro mi sono tenuto lontano dalla facile agiografia destinata ai fan, per concentrarmi sull’analisi delle musiche e dei testi delle canzoni, sul percorso artistico e le scelte che l’hanno determinato, sulla biografia di Elizabeth Grant (questo è il vero nome della cantante) prima del successo di pubblico, e sull’apparato critico di diverse ricerche universitarie che indagano le caratteristiche di un fenomeno musicale in crescita inarrestabile.

Franco Ricciardiello
Quando il mondo era in guerra continuavamo a ballare

la vita e l’arte di Lana Del Rey
250 pagine, ISBN 979-8871865743

CONTIENE UN’ANALISI DI TESTO E MUSICA DI TUTTE LE CANZONI, TONALITÀ E STRUTTURA ARMONICA, NOTIZIE SULLA VITA DI LANA DEL REY DALL’ADOLESCENZA A LAKE PLACID AI PICCOLI LOCALI DA MUSICA DI NEW YORK, DALL’INGHILTERRA ALLA CALIFORNIA, OLTRE A COMMENTI CRITICI, RECENSIONI, STUDI UNIVERSITARI E 41 FOTOGRAFIE A COLORI.

€ 15,00 cartaceo disponibile su Amazon

Le persone normali di Sally Rooney

Mi capita estremamente di rado di emozionarmi per una lettura, per un film o per la musica — talmente di rado che ne conservo a lungo il ricordo; mi è capitato per esempio con Peggy Sue si è sposata di Francis Ford Coppola, e con Die Kunst del Fuge di Johann Sebastian Bach, mentre mi accade meno di frequente con la letteratura, che pure è il genere artistico che preferisco.

Questo per dire che mi è successo di recente con Normal people della scrittrice irlandese Sally Rooney, e soprattutto con la serie tv che ne ha tratto la BBC, che porta lo stesso titolo. Il film in dodici puntate rispetta abbastanza fedelmente i capitoli del romanzo, per cui ho alternato la visione alla lettura, che mi ha permesso, o “costretto”, di immaginare i protagonisti con la fisionomia degli attori.

La visione mi ha coinvolto al punto da togliermi il sonno, farmi provare un senso di rovente ingiustizia e spingermi a attendere con impazienza il momento di vedere la puntata successiva — secondo i ritmi di mia moglie — mentre recuperavo con la lettura i capitoli raccontati dalla puntata appena vista.

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