Il lato oscuro. Storia di TDS, “The Dark Side”

di FRANCO RICCIARDIELLO

il presente post è ripreso da un articolo pubblicato su “Intercom” n. 138/139

Gampiero Prassi

La fanzine TDS (The dark side) vide la luce nell’ottobre del 1981 e pubblicò l’ultimo numero nel maggio 1991, esattamente dieci anni dopo. Uscirono trentacinque fascicoli di formato irregolare, con periodicità variabile, con tre numerazioni differenti. Ebbe due curatori e una redazione molto variabile. Pubblicò centinaia di autori e illustratori esordienti, molti dei quali avrebbero “fatto carriera” su pubblicazioni professionali. Indisse quattro concorsi letterari, tentò un’uscita in edicola, cercò di espandersi mediante la fondazione di una casa editrice cooperativa; ma l’impresa collassò e, dopo alcuni numeri portati avanti dal sottoscritto (che sostituì il fondatore Giampiero Prassi nell’autunno del 1988), dovette chiudere per asfissia.

Dietro queste scarne note introduttive ci sono almeno dieci anni di fantascienza amatoriale italiana.

TDS nasce da una costola della fantomatica ASIF, associazione tra autori, appassionati e addetti ai lavori della science fiction italiana, propagandata da Gian Filippo Pizzo sulle pagine di “Aliens”; dopo l’abbandono dell’idea da parte di Pizzo, causa lo scarso interesse, due di coloro che hanno risposto all’iniziativa decidono di dare vita a “qualcosa” in proprio.

Con grafica di Leo Marchitto e a spese di Giampiero Prassi, esce nell’ottobre del 1981 il numero Zero di The dark side (titolo tratto dal LP dei Pink Floyd The dark side of the moon, il preferito da Prassi). Contiene un racconto di Daniele Cerchi, un genovese che ha vinto l’anno precedente il Concorso letterario dell’Editrice Nord.

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