Seconda tappa di un viaggio nella Cina centro-meridionale. Per spostarci scegliamo il treno: la ferrovia a alta velocità collega le città da Nánjīng fino a Hángzhōu, e i tempi di percorrenza sono ragionevoli. Oltretutto, sulla linea per Shànghăi parte un treno ogni 10-15 minuti.
La Cina è oggi un paese estremamente organizzato e, in linea di massima, ordinato; in caso contrario, il sistema dei trasporti rischierebbe di essere il tallone d’Achille di una nazione che conta 1,3 miliardi di abitanti. Invece tutto si svolge in maniera piuttosto disciplinata, anche se a muoversi all’ultimo momento si rischia di non trovare posto (i biglietti sono venduti fino a esaurimento). La partenza dei treni nelle stazioni delle grandi città è simile all’imbarco negli aeroporti, con sale d’attesa, controllo biglietti e bagagli, accesso ai binari solo all’ultimo momento, distribuzione dei passeggeri lungo il binario all’altezza della carrozza il cui numero è segnato sul pavimento (i biglietti riportano numero di carrozza e di sedile), ulteriore controllo da parte del personale prima di salire a bordo e poi ancora durante il viaggio; infine, per uscire dalla stazione di arrivo occorre introdurre il biglietto in un ultimo controllo automatico. Poi, per girare in città, i taxi sono numerosi e molto convenienti, dal momento che la fatturazione a tassametro avviene a chilometraggio, anche se il traffico intenso spesso rallenta la circolazione.
Martedì mattina ci spostiamo dunque verso la tappa successiva, Sūzhōu, con il treno veloce di classe G, che in poco più di un’ora ci porta a destinazione. Sūzhōu, 1,6 milioni di abitanti (si trova nella provincia di Jiāngsū come Nánjīng), è considerata una città romantica e estremamente popolare per il turista cinese: gli antichi giardini, il vecchio centro storico intersecato di canali, le manifatture della seta e – non ultimo – le donne, considerate le più belle dell’Impero, contribuiscono ancora oggi alla sua fama.