Un nuovo sito web: l’Enciclopedia del Postmoderno

Inauguro oggi, giorno del mio 61° compleanno, una nuova iniziativa letteraria: metterò progressivamente online una grande quantità di materiale accumulato da qualche tempo, centinaia di schede con trama di opere e autori/autrici legati alla letteratura postmoderna, da tutto il mondo.

Il materiale, che confluirà nel nuovo sito Enciclopedia del Postmoderno, non ha ambizione di completezza; l’elenco di autori, autrici e titoli verrà continuamente aggiornato; ogni settimana, di regola, metterò online un nuovo, sintetico profilo di scrittore o scrittrice, e un suo libro.

Il materiale si rivolge a chi non considera la lettura solo un modo per passare il tempo, o un divertimento. La letteratura è conoscenza del mondo, e di noi stessi. La letteratura è bellezza, creatività, scoperta.  La parola scritta dà forma al pensiero, anzi senza il linguaggio il pensiero non esiste. Leggere è pensare — e la letteratura postmoderna è una sfida, perché invece di rilassarsi e godere il racconto, chi legge viene chiamato in causa come creatore attivo di significati.

Il postmoderno induce a interrogarsi su alcune questioni: cos’è la letteratura? perché si legge? e soprattutto, perché si scrive? E perché alcuni scrittori non si accontentano di scrivere ciò che il pubblico si aspetta, ma si sforzano di seguire strade nuove e, fino a un certo punto, sperimentali?

Ti invito a fare un giro nel sito. Per la prima settimana, metterò online la pagina Che cos’è il postmoderno?, un post, Il postmodernismo in letteratura, l’elenco degli autori/autrici e dei titoli che affronterò, l’indice cronologico delle opere e una breve bibliografia critica.

Buona lettura

Franco Ricciardiello

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Il cinema è la regola, Godard è l’eccezione

«In un certo senso, vedete, la paura è comunque figlia di Dio. Redenta la notte del Venerdì Santo, non è bella da vedere: derisa a volte, a volte maledetta, da tutti ripudiata.
Eppure non fate questo errore, essa si trova al capezzale di ogni agonia. Intercede per l’uomo, perché c’è la regola e c’è l’eccezione. C’è la cultura, che appartiene alla regola. C’è l’eccezione che appartiene all’arte. Tutti sanno dire la regola: sigarette, computer, magliette, televisione, turismo, guerra. Nessuno dice l’eccezione, che non si dice, ma si scrive: Flaubert, Dostoevskij; che si compone: Gershwin, Mozart; che si dipinge: Cezanne, Vermeer; si filma: Antonioni, Vigo… Oppure si vive, e allora è l’arte di vivere: Srebrenica, Mostar, Sarajevo. È della regola il volere la morte dell’eccezione. Sarà dunque regola dell’Europa della cultura organizzare la morte dell’arte di vivere che ancora fiorisce sotto i nostri piedi.
Quando sarà necessario chiudere il libro, non avrò rimpianti: ho visto tante persone vivere così male, e tante persone morire così bene.»

Jean-Luc Godard, commento off al film “Je vous salue, Sarajevo” (1993)
Jean-Luc Godard, 1930-2022