«In un certo senso, vedete, la paura è comunque figlia di Dio. Redenta la notte del Venerdì Santo, non è bella da vedere: derisa a volte, a volte maledetta, da tutti ripudiata.
Jean-Luc Godard, commento off al film “Je vous salue, Sarajevo” (1993)
Eppure non fate questo errore, essa si trova al capezzale di ogni agonia. Intercede per l’uomo, perché c’è la regola e c’è l’eccezione. C’è la cultura, che appartiene alla regola. C’è l’eccezione che appartiene all’arte. Tutti sanno dire la regola: sigarette, computer, magliette, televisione, turismo, guerra. Nessuno dice l’eccezione, che non si dice, ma si scrive: Flaubert, Dostoevskij; che si compone: Gershwin, Mozart; che si dipinge: Cezanne, Vermeer; si filma: Antonioni, Vigo… Oppure si vive, e allora è l’arte di vivere: Srebrenica, Mostar, Sarajevo. È della regola il volere la morte dell’eccezione. Sarà dunque regola dell’Europa della cultura organizzare la morte dell’arte di vivere che ancora fiorisce sotto i nostri piedi.
Quando sarà necessario chiudere il libro, non avrò rimpianti: ho visto tante persone vivere così male, e tante persone morire così bene.»