DA MÉRIMÉE A BIZET, PER IL PIACERE DI FRIEDRICH NIETZSCHE.
I «Racconti di musica» sono serate di ascolto di musica classica che da tre anni organizzo insieme a alcuni altri appassionati: un lunedì ogni mese, da settembre a giugno, ogni volta una composizione di un diverso autore. A settembre gli appuntamenti ricominciano con l’ascolto di un’opera lirica, Camen di Georges Bizet: alcune arie selezionate tra le più belle e conosciute, dialoghi recitati da attori non professionisti e una dimostrazione di danze sevillanas.
Oggi la storia d’amore e morte che racconta Carmen non è patrimonio esclusivo dei melomani, e alcuni temi musicali di sono entrati nell’immaginario culturale comune; è difficile credere che possa scandalizzare. Invece gli spettatori della prima, il 3 marzo 1875, furono disorientati dalla passionalità sanguigna della storia e dal timbro esotico della musica. Il teatro Opéra-Comique di Parigi era infatti luogo d’incontro sociale dove facevano conoscenza i giovani delle famiglie perbene, in vista di un possibile matrimonio: per tradizione gli spettacoli dovevano essere moralmente ineccepibili, come richiedeva l’ipocrita etica borghese. Per la verità il pubblico si abitua presto; quando Georges Bizet muore, esattamente tre mesi dopo la prima (siamo alla trentacinquesima replica), Carmen è già un grande successo mondano.