Assecondare le proprie ossessioni

È importante assecondare le proprie ossessioni; alcune mi seguono fino all’adolescenza, altre sono sopravvenute negli anni, alcune sono scomparse e altre ancora sono qui. Molte di queste sono entrate nei miei testi.

Negli anni passati ho recuperato e rivisitato ossessioni cinematografiche che mi perseguitano da quarant’anni: Zardoz di John Boorman, L’uomo che cadde sulla terra di Nicolas Roeg, Solaris di Andrej Tarkovskij; adesso sono nella fase di rivisitazione musicale, nel concreto alcuni dischi che hanno caratterizzato la mia giovinezza. Dopo Un biglietto del tram degli Stormy Six, di cui ho scritto qualche settimana fa, ho acquistato su eBay un vinile originale del 1978, mai più ristampato. Si tratta di Danze e ballate dell’area celtica italiana del gruppo torinese La Lionetta, per molti anni una delle più famose formazioni del folk-revival italiano, certamente il meno ortodosso ed il più orientato ad una riproposizione creativa e svincolata dagli schemi del repertorio popolare nord-italiano.

La Lionetta negli anni Settanta
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