Gramsci e la fantascienza

UNA STORIA IN DIECI QUADRI E DIECI IMMAGINI

1

Antonio Gramsci

Nel giugno 1922, mentre è ricoverato nel sanatorio di Serebrjanyj Bor alle porte di Mosca, al termine della Conferenza dell’esecutivo del Comintern, Antonio Gramsci conosce una giovane musicista russa, Julka, giunta a far visita alla sorella Evgenija, in cura per astenia e paralisi anoressica. Il mese successivo Gramsci chiede a Julka di tradurre per lui in italiano un romanzo di fantascienza da poco ripubblicato in una nuova versione: si tratta di Красная звезда, роман-Уто́пия (Krasnaja zvezda, roman-utopija, “La stella rossa, romanzo-utopia”), una precisa anticipazione di un possibile futuro socialista scritta dallo scienziato e rivoluzionario Aleksandr Bogdanov. È questa visione utopica che interessa il comunista Gramsci, interessato al dibattito sulla costruzione del socialismo.

2

Julka Schucht

Julka parla correntemente italiano perché ha vissuto a Roma, dove la famiglia era in esilio per le idee politiche del padre, e si è diplomata al conservatorio di Santa Cecilia. Al concerto di Capodanno del 1918 a Mosca, il primo dopo la rivoluzione bolscevica, Julka ha suonato al violino la Légende di Henryk Wieniawski, un brano composto per evidenziare il virtuosismo dell’esecutore. Sul quotidiano Izvestja esce una recensione entusiasta: « Avete mai visto il mare quando è di vetro? Vi rimangono sospese le nubi dimenticate e vi si riflettono le montagne e la riva e il volo lontano di un gabbiano bianco. Avete mai sentito ottomila persone che trattengono il fiato? Ecco cosa dice questa ragazza dai capelli corvini, cosa dice sotto il lungo infinito archetto.»

3

Lenin (seduto a sinistra) e Bogdanov; dietro,in piedi, Gorkij

Aleksandr Bogdanov, l’autore di La stella rossa, romanzo-utopia, è uno degli pseudonimi usati da Aleksandr Aleksandrovič Malinovskij, primo traduttore del Capitale di Marx in russo, per due volte membro del Comitato centrale del Partito socialdemocratico, il più alto dirigente bolscevico presente in Russia durante la rivoluzione del 1905; dopo aver agito d’intento con Lenin, tra i due si apre una frattura ideologica insanabile. Per cercare di riconciliarli, lo scrittore Maksim Gorkij invita in due esuli nell’aprile 1908 nella sua villa di Capri, ma il mese successivo a Londra Lenin termina di scrivere Materialismo e empiriocriticismo per attaccare le tesi “relativiste” di Bogdanov, che aveva cercato di rivedere la teoria della conoscenza di Engels alla luce delle scoperte della scienza. L’anno successivo, Bogdanov viene espulso dal Comitato centrale del partito.

4

Julka e Apollon Schucht con i figli di Gramsci

Julka è il vezzeggiativo di Julija Apollovna Schucht, nata a Ginevra durante l’esilio del padre Apollon Schucht, che conobbe Lenin in Siberia dove entrambi si trovavano al confino. La loro amicizia è così stretta che Lenin farà da padrino a Anna, la primogenita di Apollon, perché senza il certificato di battesimo dell’archimandrita la famiglia non avrebbe potuto ottenere dall’amministrazione zarista il passaporto per recarsi all’estero. La madre, Julija Grogor’evna Ghirschfeld, è stata allieva di Mendeleev mentre lo scienziato metteva a punto la sua tavola degli elementi, e ha studiato anche con Ciolkovskij, padre dell’astronautica e futuro bolscevico.

5

Illustrazione di E. Gofman per “La luna” di K. Ciolkovskij

Il romanzo La stella rossa è un’avventura di fantascienza, debitrice in parte di Vene e Wells, che racconta il viaggio su Marte del rivoluzionario russo Leonid deluso dalla sconfitta del 1905; sul pianeta rosso viene in contatto con una società molto più avanzata della nostra sotto il profilo etico e scientifico, retta da alcuni secoli da un’organizzazione sociale di tipo socialista, che si è affermata senza incontrare resistenza violenta. Il romanzo è costruito come un’utopia scientifica molto somigliante alla Tektologja, la scienza generale dell’organizzazione propugnata da Bogdanov, un’utopia di pace e lavoro che Leonid vorrebbe importare sulla Terra; tuttavia la situazione degenera, in accordo con l’amara visione filosofica del suo autore. Bogdanov/Malinovskij prevede infatti che nella società post-rivoluzionaria non ci sarà posto per chi ha fatto la rivoluzione, perché la teoria della conoscenza propria della classe proletaria non può essere compresa dagli intellettuali borghesi illuminati che costituiscono la classe dirigente rivoluzionaria.

6

Illustrazione di E. Gofman per “La luna” di K. Ciolkovskij

Allarmato dalla mozione del geologo marziano Sterni che propone di sterminare la razza umana prima di colonizzare la Terra (le risorse marziane vanno esaurendosi), Leonid lo affronta e uccide; e questo malgrado il marziano si sia ricreduto, proprio grazie al comportamento corretto di Leonid che contraddice la sua prevenzione verso i terrestri. In realtà il motivo per cui Leonid elimina l’autore della profezia sul genocidio come operazione sanitaria rivoluzionaria, è perché non tollera di essere messo di fronte a una realtà orrenda della quale è inconsciamente consapevole anche Bogdanov: chi fa la rivoluzione non potrà mai far parte della società post-rivoluzionaria.

7

Giulia Schucht con i figli Giuliano e Delio Gramsci

Antonio Gramsci e Julka Schucht si sposano probabilmente il 23 settembre 1923 a Mosca, quando lui sa già di doversi trasferire a Vienna perché il vertice del partito italiano è stato arrestato in massa dal fascismo, ed è rimasto il massimo dirigente rimasto a piede libero. Quando parte in treno per la capitale austriaca, Julka aspetta un bambino.

8

Iosif Stalin

Aleksandr Marinovskij/Bogdanov muore nel 1928 durante un esperimento di trasfusione del sangue, uno scambio ematico con uno studente malato di malaria e tubercolosi che invece guarisce completamente. C’è chi pensa che si sia volontariamente esposto al rischio, a causa dell’amarezza per la situazione della società sovietica. Nel decennio successivo, lo sterminio da parte di Stalin della classe dirigente rivoluzionaria e la sua sostituzione con nuovi elementi cooptati dalla base assomiglia molto all’operazione di “genocidio sanitario” propugnata dal marziano Sterni. Se non fosse morto nell’esperimento, anche Bogdanov sarebbe finito nel turbine del terrore staliniano.

9

Documento di identità sovietico di Antonio Gramsci

Antonio Gramsci, eletto deputato in una circoscrizione del Veneto, viene arrestato l’8 novembre 1926 malgrado l’immunità parlamentare. I partiti politici vengono sciolti. Il processo inizia nel maggio 1828, davanti al Tribunale speciale fascista voluto da Mussolini, con giudici in uniforme circondati da camicie nere armate di elmetto e moschetto. “Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare” dice il Pubblico ministero. La condanna inflitta dalla giuria presieduta dal generale Saporiti è perfino leggermente superiore alla richiesta. Uscirà dal carcere solo per finire piantonato a vista in una clinica a causa della tubercolosi ossea che lo affligge fin da bambino; verrà scarcerato una settimana prima della morte, nel 1937.

10

Julka Schucht viene messa in pensione nel 1930 a causa delle gravi condizioni di salute: è sprofondata nella depressione dopo l’arresto del marito, che non rivedrà mai più. Nel 1968 decide di ricoverarsi insieme alla sorella Ženja in una casa di riposo per bolscevichi nel bosco di Pederelkino, poco distante da Mosca, dove vissero i grandi scrittori sovietici: Isaac Babel’, Michail Bachtin, Il’ja Ėrenburg, Boris Pasternak. Julka Apollovna Schucht, che è nata a Ginevra, da bambina ha giocato sulle ginocchia di Lenin e da giovane ha sposato Antonio Gramsci, muore a 86 anni di età, il 26 giugno 1980. La prima edizione italiana di La stella rossa viene tradotta e pubblicata da Sellerio nel 1989. Nell’epilogo, Leonid lascia l’ospedale psichiatrico per unirsi alla rivoluzione che imperversa all’esterno:

Nelle strade ci sono sangue e macerie. Il sole è diventato rosso per il fumo degli incendi e per i colpi  di cannone. Ai nostri occhi non è di cattivo augurio, ma terribile e gioioso. Nell’anima risuona una canzone di guerra, un canto di vittoria.

 

 

 

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