Lucio Flavio Arriano, “Anabasi di Alessandro”, libro III, 18
10. Alessandro di nuovo marciò spedito verso il fiume e, trovando il ponte già costruito, passò agevolmente con l’esercito. Di qui si diresse rapidamente verso Persepoli cosicché giunse prima che le sentinelle rubassero le ricchezze. 11. Si impadronì anche delle ricchezze a Pasargade, che erano state tra i tesori di Ciro il vecchio. Incendiò la reggia persiana, contro il parere di Parmenione che la voleva salvare: non era bello, diceva tra l’altro, che Alessandro distruggesse ricchezze che ormai gli appartenevano; gli abitanti dell’Asia inoltre, non l’avrebbero accolto benevolmente vedendo che non aveva in animo di conservare per sé l’impero dell’Asia, ma di percorrerlo da conquistatore. 12. Alessandro però diceva di voler punire così i Persiani che avevano distrutto Atene e bruciato i templi al tempo della spedizione in Grecia. E disse che intendeva punirli per tutti gli altri mali che avevano inflitto ai Greci. Quanto a me, io non credo che Alessandro abbia agito ragionevolmente in questa occasione, né penso che questa fosse una punizione per i Persiani di un tempo.