Anomalie aliene: l’Area X e le Zone della Visita

LA «TRILOGIA DELL’AREA X» A CONFRONTO CON  «PICNIC SUL CIGLIO DELLA STRADA».

«Stalker» (1979) di Andreij Tarkovskij

«Stalker» (1979) di Andreij Tarkovskij

Per caso ho da poco letto (o riletto) due opere di fantascienza che hanno molti punti in comune, al punto da pensare che il più recente possa essere stato influenzato dal precedente. Una delle due opere in realtà è articolata su tre volumi: la Trilogia dell’Area X (2014) dello statunitense Jeff VanderMeer, pubblicata da Einaudi senza la minima indicazione editoriale del genere fantascienza, racconta della comparsa in un tratto della costa meridionale degli Stati Uniti di una non meglio precisata anomalia territoriale, l’Area X, in cui avvengono cose inspiegabili e letali; l’agenzia federale Southern Reach è stata creata per esplorarla. Picnic sul ciglio della strada (1972) dei russi Arkadij e Boris  Strugackij (Ed. Marcos y Marcos, tradotto anche da Mondadori con il titolo Stalker, dal film di Andrej Tarkovskij che ne fu tratto) racconta di un’area proibita, la Zona della Visita, nella quale avvengono fenomeni inspiegabili dovuti probabilmente ai residui di una tecnologia avanzatissima abbandonati da una razza aliena, transitata per poche ore sulla Terra.

È interessante notare come questi autori molto distanti geograficamente, cronologicamente e culturalmente abbiano affrontato un topos davvero poco frequentato nella fantascienza, al punto che non esiste un sottogenere “anomalia extraterrestre”. In entrambi i testi, le zone off-limits contengono situazioni potenzialmente pericolose: in Picnic la Zona è disseminata di una discreta quantità di oggetti o fenomeni inspiegabili e spesso mortali, dai nomi di fantasia (gusci, braccialetti, spruzzi neri, allegri fantasmi, gelatina di strega etc.); la Trilogia contiene invece un limitato campionario di misteri: la Torre (o Tunnel), un pozzo del diametro di venti metri che scende verticalmente, circondato da una scala a spirale, e il Faro, edificio preesistente che sembra essere all’origine del mistero.

Il primo volume della Trilogia, intitolato Annientamento, racconta di una spedizione della Southern Reach all’interno dell’Area; narrativamente irrisolto, si limita definire i contorni del mistero, che non è limitato alle origini e al significato dell’Area X ma si estende alla relazione con ogni singolo protagonista. La Trilogia si presenta progettata con una concezione fortemente unitaria, divisa per ragioni di mercato in libri di impostazione relativamente differente. Nel primo e nel secondo (Autorità) è presente un punto di vista unico, che permette la costruzione letteraria del mistero, con la tipica tecnica di svelare qualche dettaglio che invece di chiarire complica il quadro; questo secondo romanzo, nelle parole dell’autore, è “una spedizione nella Southern Reach, l’agenzia che invia le spedizioni”: il tentativo di risolvere il mistero lo infittisce. Il terzo episodio infine, Accettazione, fornisce molte spiegazioni sui rapporti tra personaggi e sugli eventi dei primi due volumi, e qualche indicazione sull’evento che ha prodotto l’anomalia.

I principali punti in comune tra le due opere:
entrambe raccontano dell’esplorazione di una zona geografica off limits la cui creazione risale a un’intelligenza incomparabilmente superiore a quella terrestre;
in entrambe lo stile di scrittura prevede un punto di vista reticente, che fa ampio ricorso all’understatement (specialmente negli Strugackij), come se la voce narrante si rivolgesse a contemporanei che già sanno tutto della materia;
entrambe le anomalie contengono fenomeni potenzialmente pericolosi per gli esploratori; tuttavia, mentre l’Area X è delimitata anche fisicamente da un confine penetrabile solo in un punto, la Zona della Visita è invece circondata da uno sbarramento della forza pubblica.

Le principali differenze invece:
l’esistenza dell’Area X è mantenuta segreta dallo Stato, benché non si comprende come sia possibile dal momento che al suo manifestarsi ha causato la morte di migliaia di persone; tutti sanno invece dell’esistenza delle sei Zone della Visita;
non esiste praticamente flusso di informazione dall’Area verso l’esterno; al contrario, una delle ragioni che spingono gli esploratori clandestini (gli stalker) a penetrare nelle Zone con i rischi che questo comporta è la speranza di recuperare qualche manufatto di valore; ne consegue che il futuro prossimo dei fratelli Strugackij è stato profondamente cambiato dai residui di tecnologia aliena, soprattutto per quanto riguarda le fonti di energia a basso costo.

È significativo il fatto che anche Picnic non fornisca dettagli sull’intelligenza aliena che è all’origine dell’anomalia; l’ipotesi che il lettore è invitato a credere è quella avanzata nella terza parte del romanzo: la civiltà extraterrestre che si è affacciata nelle sei Zone della Visita, “disposte sulla superficie del nostro pianeta come se qualcuno avesse sparato sulla Terra sei colpi di pistola da qualche punto sulla traiettoria Terra-Deneb”, possiede una tecnologia incomparabilmente avanzata, gli oggetti e i fenomeni inesplicabili non sono che residui gettati via, come rifiuti rimasti sul ciglio della strada al termine di un picnic. La scrittura di Picnic sul ciglio della strada, proseguita per anni e senza la certezza di pubblicazione, considerata la difficoltà della situazione editoriale in Unione Sovietica, è meno compatta della Trilogia, procede per vistose ellissi di diversi anni tra un episodio e l’altro, appare “sporca” e parzialmente irrisolta; tuttavia è senz’altro un romanzo di idee. Tutto il mondo futuro, descritto soltanto incidentalmente, è profondamente modificato dall’esistenza delle Zone, mentre al contrario sull’Area X si mantiene un segreto ufficiale.

Il novum alieno di VanderMeer è congegnato per agire sulla psicologia dei protagonisti, al contrario i personaggi dei fratelli Strugackij sono campioni di umanità scelti per manifestare gli effetti delle tecnologie aliene. VanderMeer mette in piedi una notevole costruzione narrativa, che nel primo episodio ha tutto l’aspetto di un’opera basata su un’idea “forte”; i fratelli Strugackij non vogliono, o non possono, tentare di dare un senso a un universo desolato, incomprensibile e ingiusto. Eppure è evidente che considerando il punto di vista del genere fantascienza, il vero romanzo di idee è Picnic sul ciglio della strada, e la Trilogia è soltanto un intelligente mystery costruito con ritmi e tempi da serie televisiva.

Arkadi e Boris Strugatzki, Picnic sul ciglio della strada, Marcos y Marcos, trad. Luisa Capo, Mlano 2015, ISBN 9788871687094
Jeff VanderMeer, Annientamento, Einaudi, trad. di Cristiana Mennella, Torino 2015, ISBN 9788806218287
Jeff VanderMeer, Autorità, Einaudi, trad. di Cristiana Mennella, Torino 2015, ISBN 9788806218294
Jeff VanderMeer, Accettazione, Einaudi, trad. di Cristiana Mennella, Torino 2015, ISBN 9788858419076

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.